Don’t Spin (acronimo di Developing an Organisation Network for Table Soccer to Promote Inclusion and Novelty), che richiama l’italianissimo “non si frulla”, regola aurea di ogni partita di biliardino, è il nome del progetto europeo, di durata biennale, pensato e promosso dall’Associazione Sport Toscana Calciobalilla, grazie all’aggiudicazione del bando Erasmus +.

Altopascio è capofila in Europa del progetto, che coinvolge un network di paesi formato da Bulgaria, Olanda, Slovacchia, Portogallo e Repubblica Ceca.

Don’t Spin si pone un duplice obiettivo: da un lato costruire un network che uniformi la pratica del calcio balilla a livello europeo e, dall’altro, utilizzare questo sport come strumento di inclusione e socializzazione. Quest’ultima, infatti, è la missione principale dell’associazione altopascese fin dalla sua nascita, punto di riferimento in Italia e in Europa per la diffusione del calcio balilla quale sport inclusivo a tutti gli effetti.

Una cultura comune per un gioco che non rappresenta più solo un momento ludico ma che diventa occasione di unione e condivisione, tra le persone e i Paesi europei.

Logo - Don't Spin

Nel dettaglio il progetto, che durerà due anni, dal gennaio 2020 al giugno 2021, prevede la promozione a 360° del calcio balilla, raccontandone la storia e i suoi benefici psicofisici, attraverso eventi che si terranno tra Italia, Portogallo e Bulgaria. A questo primo passaggio, si affiancherà la creazione di un network europeo tra le Federazioni di Bulgaria, Olanda, Slovacchia, Portogallo e Repubblica Ceca, oltre a quella italiana, che avrà lo scopo di stilare un regolamento unico internazionale per il calcio balilla.

Il biliardino è un gioco altamente democratico. Costretti, o forse aiutati, da una barra longitudinale, gli omini-giocatori si devono muovere all’unisono, tutti insieme: quando calcia uno, calciano tutti. C’è poi del merito perché il gioco, tra carambole, tiri e contrasti, si premia più la bravura che la fortuna”.

MEMBRI PARTECIPANTI

Il biliardino è un gioco altamente democratico. Costretti, o forse aiutati, da una barra longitudinale, gli omini-giocatori si devono muovere all’unisono, tutti insieme: quando calcia uno, calciano tutti. C’è poi del merito perché il gioco, tra carambole, tiri e contrasti, si premia più la bravura che la fortuna

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